Finestra culturale a cura di Claudio Gasparini
Undici artisti di fama internazionale per un’idea di Lucio Pozzi curata da Arthur Duff si incontrano a Valeggio sul Mincio a Palazzo Guarienti nell’ambito della mostra di Arte contemporanea ‘Nel Frattempo#2 – Meanwhile’, inaugurata il 15 scorso come tappa collaterale di ArtVerona. Il progetto dell’Amministrazione Comunale e dell’associazione Percorsi di dieci anni fa abbina opere artistiche a spazi dismessi. «Questa è una mostra che si basa sulle relazioni – ha dichiarato l’artista Arthur Duff -. La nostra arte è il modo in cui il mondo si relaziona con noi. La produciamo e poi vediamo cosa succede». L’esposizione è stata volutamente allestita nelle atmosfere suggestive di un’ala da restaurare dello storico complesso in centro a Valeggio, in via Antonio Murari, che ospita anche la splendida biblioteca comunale. Sarà aperta tutti i sabati e le domeniche dalle 10 alle 18 fino al 31 ottobre. All’inaugurazione erano presenti Pozzi, Duff, Marileno Brentegani dell’associazione Percorsi con il sindaco di Valeggio, Alessandro Gardoni, e il vicesindaco Marco Dal Forno, promotori dell’iniziativa. Sono undici gli artisti che espongono: Aldo Grazzi, Yuying Lai, lo stesso Arthur Duff che con il suo proiettore indirizza frasi di luci sul soffitto della preziosa sala affrescata del piano nobile del palazzo, Lorenzo Maqced, Giorgia Severi, Luca Marignoni, Giuliano Vaccai, Qing Qu, Giulio Malinverni, Roberto Pugliese e Jared McNeill. Nel Frattempo#2 riprende l’idea iniziale di proporre un allestimento d’arte contemporanea in luoghi poco conosciuti, ma non meno di pregio. Nel 2011 a far da cornice all’esposizione fu l’edificio storico dell’ex mercato ortofrutticolo di Valeggio, con il bel portale novecentesco. «Nel Frattempo – ha spiegato l’artista Pozzi – è un’idea fra il sogno e la realtà, per far sì che questo paese possa crescere sotto l’aspetto artistico a livello nazionale e internazionale. L’occasione c’è, la volontà e le capacità anche. Noi aggiungiamo passione, entusiasmo, curiosità, desiderio di comunicare con altri anche se non c’è un preciso scopo di comunicazione, ma solo una testimonianza di dialogo. Questa è l’arte contemporanea». La mostra integra la grande diversità dell’arte di oggi con spazi ritrovati. «Il maestro Pozzi – ha spiegato il vicesindaco Dal Forno nel fare gli onori di casa – vede le opere all’interno di luoghi dismessi. Così l’arte emerge». «Volevo strutturare una mostra basata su come gli artisti sono collegati tra loro e su come tali connessioni possono generare significato – ha aggiunto il curatoreDuff -. Il mio legame con gli artisti selezionati e le opere scelte è il fattore alla base di ciò che sta accadendo qui, e credo che lo sia sempre in una mostra collettiva. Facendo un passo indietro, vedo come quei legami siano fondati sull’amicizia (in primis), sulla stima e su una grande curiosità». Ha illustrato Brentegani «sono passati dieci anni dalla prima edizione. Ma sembra ieri. Abbiamo l’idea ambiziosa che l’arte, sia essa contemporanea, moderna, sacra o altro, abbia uno spazio a cielo aperto che colleghi gli edifici per le mostre permanenti». L’ingresso è gratuito. Si entra con Green pass.