Signora indigente con la sindrome ‘animal hoarding’ viene aiutata dalle volontarie che chiedono una disposizione del giudice per verificare le condizioni di salute dei mici
Situazione al limite del normale, per non dire assolutamente anomala, quella che si sta verificando nella campagna di Sona. Una signora di mezza età, vive in un casolare con più di una decina di gatti. Nulla di male, se non fosse per un caso sociale di povertà che coinvolge indirettamente anche il benessere degli animali, che non possono essere né sfamati, né curati. La signora chiede spesso aiuto alle volontarie dell’associazione Animalisti Verona Odv, che di tasca loro, comprano cibo e si occupano di portare gli animali dal veterinario. Ma la situazione è davvero insostenibile. La donna, tempo fa abitava a Valeggio sul Mincio in un fabbricato in costruzione con circa 170 gatti. Una volta trasferita nel sonese, il problema si è ripresentato. L’amore che prova per questi mici è indiscutibile, ma non avere i mezzi per mantenerli rappresenta un grande problema. Sembrerebbe che la signora, sia affetta da una malattia mai diagnostica ufficialmente: quella dell’’animal hoarding’, nome con il quale si identifica gli accumulatori seriali di animali. Entro metà febbraio, verranno fatte altre verifiche e si valuterà la possibilità di fare richiesta all’autorità giudiziaria per accedere alla casa e accertare le condizioni degli animali in base alle segnalazioni. Chiunque volesse aiutare l’associazione Animalisti Verona Odv, può farlo chiamando il 327.322888.
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Le cose non stanno esattamente così, la signora è da tempo attenzionata ma finora gli unici che si sono mossi sono i volontari che si sono occupati degli animali, unico campo che compete loro.
Del lato umano se ne sarebbero dovuti occupare gli enti preposti che solo ora si sono svegliati a sfratto esecutivo avvenuto.
Il sindaco è responsabile della salute degli animali sul territorio (legge 281/91 e DPR 31 marzo 1979) ma nulla ha fatto fino ad oggi, eppure questa situazione è conosciuta da tempo… ah già, ora siamo in tempo di elezioni, la situazione potrebbe venire utile…
Ora l’associazione è criticata perché non vorrebbe rimettere a contatto la signora con gli animali, ma è una cosa ovvia dal momento che l’animal hoarding è una patologia da dipendenza riconosciuta, tanto quanto la droga o l’alcolismo.
Ad un drogato o un alcolista si somministrano le sostanzo che hanno loro rovinato la vita?
In questo caso la vita rovinata non è solo della signora ma anche di quei poveri animali.
Inoltre tutti i volontari che coprono turni giornalieri per accudire in tutto e per tutto gli animali, cercando anche di sanificare un ambiente igienicamente irrecuperabile stanno facendo molti sacrifici.
Eppure questa signora su TIKTOK sta continuando a lanciare grida d’allarme millantando che gli animali sono in stato d’abbandono da più di una settimana, pubblicando anche il numero della SUA Postepay!
Ricordiamo infine, che la colpa non è solo della signora e della sua patologia ma anche di tutte coloro che, per ripulirsi la coscienza, forniscono ulteriori animali pur sapendo che la situazione è oltremodo critica.
Persone che naturalmente non stanno dando una mano… COMPLIMENTI!