Pubblicato l’annuncio rivolto ai cittadini
Dopo mesi di profonda crisi che hanno gettato l’Amministrazione di Pescantina nello scompiglio. Davide Quarella ha deciso di dimettersi e lo chiara sui social, rivolgendosi ai cittadini:
” Cari concittadini,
Dopo un periodo nel quale ho cercato di scongiurare questa crisi politica, mi vedo costretto a rivolgermi agli uomini e alle donne di Pescantina, a coloro che mi hanno scelto come sindaco nella primavera del 2019 ed a quelli che tale scelta non hanno fatto, che comunque ho provato a rappresentare nella maniera più dignitosa e onesta possibile.
In queste ore mi trovo costretto ad assumere decisioni difficili e ho con me, come unica bussola, il vostro benessere, il vostro futuro. Ebbene, date le condizioni politiche maturate all’interno della mia coalizione di governo, non mi sento più in grado di potervelo assicurare.
Guidare una comunità straordinaria come quella di Pescantina in un’epoca complessa come questa non è cosa semplice; occorre dedizione totale, la possibilità di fare scelte coraggiose, la serenità di conservare pulita la propria coscienza. Fino ad oggi ho potuto farlo e fino all’ultimo giorno del mio mandato popolare dovrà essere così. Ora invece una lunga spirale di litigi interni e di egoismi personali stanno minando la quotidiana corretta amministrazione della città.
Il dato oggettivo che emerge con chiarezza è una maggioranza non più coesa, troppo frammentata e contrapposta tra i singoli componenti, impegnati in una litigiosità quotidiana che non gli consente di guardare con lucidità al bene della città. Questa situazione non mi consente di continuare a portare avanti con serenità il mio mandato e mi vede costretto quotidianamente a verificare la tenuta della maggioranza stessa. Pertanto scelgo di fare un passo doloroso ma necessario: dimettermi dall’incarico.
So che in politica non è una prassi consueta, ma non ho mai sentito come prioritario rispetto alla vostra stima ed amicizia l’attaccamento alla poltrona da sindaco. Ho sempre vissuto del mio lavoro ed ora che sono in pensione intendo continuare a farlo. Non mi sono arricchito in questi anni né ho tratto profitto in alcun modo da questa breve parentesi.
E allora scelgo di restare un uomo libero, che ha improntato il proprio mandato al servizio dei cittadini, dei deboli, dei disabili con un’unica stella polare, quella della legalità, giustizia e trasparenza, con la passione per la politica e la gente di Pescantina, certo di aver agito sempre nell’interesse del mio paese.
Qualcuno ha detto che i rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli. Lo penso anch’io e ogni volta che c’è stato bisogno di andare sul dischetto, non mi sono mai tirato indietro, perché le persone si misurano dal coraggio e dall’altruismo.
Probabilmente a qualcuno è sfuggito che l’attuale maggioranza non aveva più i numeri per poter amministrare e il tentativo di dialogo con i partiti di centrodestra era l’unica azione praticabile.
Per qualche motivo alcuni esponenti politici locali non hanno gradito le mie ultime scelte di responsabilità: l’azzeramento della Giunta in vista di un rimpasto è stato un ultimo tentativo fatto nella speranza di evitare il commissariamento prefettizio del nostro Comune, ricostruendo daccapo un gruppo di persone che potesse concludere il mandato amministrativo e guardare oltre.
La crisi va cercata unicamente nella figura del vicesindaco che mal si adatta ad un ruolo secondario. Dopo aver perso per strada uomini e donne della sua coalizione ed aver provocato una crisi nel centro destra, si ritiene ora vittima della stessa politica che lui ha creato. Nella mia maggioranza ha sempre esercitato un ruolo importante tanto da accreditarsi un 70 % delle deleghe, sempre sottoponendo tale richiesta ad un ricatto politico. L’uscita dalla maggioranza di Fratelli d’Italia è stata una conseguenza della sua poca lucidità politica. Già nella formazione delle liste chiedeva il non inserimento di Forza Italia. Per poi farmi mettere alla porta collaboratori della lista Idea per Pescantina a lui poco graditi. Oggi, per un’analisi politica del tutto priva di significato, si è assunto l’onore di far cadere con i suoi voti la maggioranza. La fa cadere sull’utilizzo dell’avanzo di bilancio che prevedeva l’estinzione anticipata di mutui per circa 1.3 milioni di euro, sul bilancio consolidato che di fatto ha bloccato l’assunzione di personale già colloquiato, sulla variazione di bilancio che cofinanziava al 50% progetti di videosorveglianza per i quali avevamo ottenuto finanziamenti a fondo perduto, che andranno persi.”