Proposto un piano di trasferimento di massa
Sta scatenando non poche polemiche l’incidente avvenuto giorni fa, dove un giovane 26enne – Andrea Papi – è stato ucciso da un orso in Val di Sole. E se nel territorio del ragazzo ci sono stati giorni di lutto, a Roma e a Trento c’è chi comincia a trattare i primi provvedimenti indirizzati per l’abbattimento di orsi problematici e per i trasferimenti di massa. In merito alla questione è intervenuto anche il deputato Flavio Tosi che ha dichiarato: “Serviva la tragedia del povero runner Andrea Papi in Val di Sole per scoperchiare il vaso di Pandora? Uomo e orso non possono convivere e lo stesso vale per l’uomo con il lupo e i grandi predatori. Ma la soluzione non è l’abbattimento. La soluzione è spostare gli orsi in territori non antropizzati – e continua -. Le Alpi non sono l’Alaska, non possiamo ripopolare le specie predatorie in zone dove vive l’uomo. Il caso di Andrea Papi, purtroppo nella sua tragicità, è emblematico: ha ragione la sua compagna quando, rispondendo a qualche sciagurato che ha colpevolizzato la vittima, ha detto che da loro in Trentino per trovarsi nell’habitat dell’orso basta uscire dalla porta di casa. L’errore è di chi ha voluto mettere gli orsi lì. Vanno spostati in zone dell’Europa meno antropizzate”. Quindi Tosi, nello specifico dell’orso che ha ucciso Papi, dice che “va individuato, ma non abbattuto, basta narcotizzarlo e spostarlo in qualche foresta europea disabitata. Idem per i tre plantigradi considerati pericolosi e, poi, gradualmente, questo va fatto per tutti gli orsi. L’orso peraltro, a differenza del lupo, animale più complesso, è più facile da individuare, narcotizzare e spostare”.