I primi cantieri dopo il Vinitaly
Filobus in strada ad inizio 2026, l’anno di Verona città olimpica. All’indomani del via libera dal Ministero al progetto di variante del filobus, ora finalmente i cantieri possono davvero partire, secondo un cronoprogramma che sarà presto definito. Si parte dopo il Vinitaly 2023, con il grande cantiere in via Città di Nimes, si prevede che i lavori per la realizzazione dell’infrastruttura vengano terminati nell’arco di 33 mesi. Un ufficio filobus creato ad hoc monitorerà tutto il processo per garantire il rispetto dei tempi. Nel 2026 la Verona olimpica avrà un mezzo di trasporto pubblico di massa veloce ed efficiente al passo con il modello di mobilità delle città europee. “Crediamo che il filobus sia il punto di partenza per dotare il Comune di Verona di una mobilità differente, sfrutteremo i mesi di cantiere per studiare tutte le soluzioni possibili per integrare la mobilità cittadina con l’opera filobus e renderla davvero efficace – ha detto l’assessore alla Mobilità Tommaso Ferrari-. Una politica che vuole cambiare il volto della propria città non deve avere paura dei cantieri, indispensabili per creare quelle infrastrutture moderne finora solamente annunciate. Come Amministrazione ci siamo attivati da subito per concretizzare l’opera, finanziando la realizzazione dei parcheggi scambiatori e aumentando il capitale di Amt3, passaggi indispensabili per l’avvio dell’infrastruttura. Ora monitoreremo il cronoprogramma mese dopo mese e soprattutto informeremo in modo adeguato i veronesi sia sulle tempistiche dei cantieri sia sull’importanza di dotare la città di un mezzo di trasporto pubblico di massa, sul quale poi servirà rimodulare la mobilità cittadina perché tutto il territorio sia servito in uguale misura, con provvedimenti che riguardano anche il piano della sosta, le ciclabili e nuove misure per potenziare gli spostamenti sostenibili”. I cantieri procederanno su più fronti ma nessuno coinciderà o inciderà sugli altri, ciò per evitare disagi alla cittadinanza, che sarà puntualmente informata sull’avanzamento dell’opera. Quanto ai finanziamenti, confermato che il 60 per cento del costo dell’opera sarà a carico del Ministero, per il restante 40 per cento provvederà il Comune attraverso Amt, che sta chiudendo l’accordo con la Banca Europea per gli investimenti.