Una serata promossa e organizzata dal Comitato ‘Salviamo Parona e Arbizzano’
Sala gremita – con molte persone costrette a sostare nell’atrio – in Sala Civica a Parona la sera di mercoledi 1 marzo, per l’incontro con i cittadini proposto dai promotori del comitato “Salviamo Parona e Arbizzano”, alla presenza della presidente della 2a circoscrizione Elisa Dalle Pezze. Dopo l’incendio che lo scorso 9 febbraio ha distrutto il salumificio Coati ad Arbizzano, in molti residenti nelle due frazioni della Valpolicella è nata l’esigenza di riflettere sulle criticità ambientali della zona, peraltro già esistenti, ma ignorate dalle Amministrazioni e riportate prepotentemente alla luce dall’incidente sopracitato; una riflessione critica e nel contempo costruttiva, che però può divenire tale solo se condivisa dalla cittadinanza, unita nella volontà di definire e perseguire un preciso obiettivo comune. Tale obiettivo – ha spiegato Alfredo Serafin, conduttore della serata insieme a Laura Vinco, Giampaolo Ceradini e Mirco Pellegrini – va individuato nella sensibilizzazione della popolazione sulla necessità di tutelare il territorio: in particolare quell’area che è andata via via snaturando la sua connotazione originaria trasformandosi da artigianale a industriale, con tutte le conseguenze del caso. La preoccupazione degli abitanti riguarda la presenza di sostanze tossiche nell’aria, nel terreno e nell’acqua, che implicano seri rischi per la salute; ma anche la viabilità (come prova il traffico di mezzi pesanti) e l’inquinamento acustico. Di qui la necessità di un monitoraggio attento e costante, e della trasparenza dei risultati. Illustrando il programma e gli obiettivi del Comitato, i promotori hanno ribadito che è indispensabile «un confronto – anche e soprattutto con le Amministrazioni coinvolte – sull’impatto che un’azienda di grandi dimensioni può avere sul territorio circostante»; è seguita la presentazione di una bozza di Statuto, per poi lasciare la parola al pubblico, avviando un vivace dibattito. Sono stati manifestati timori per una ventilata espansione dell’azienda e per l’ipotesi che si insedi nelle vicinanze un macello, che comprometterebbe ulteriormente la situazione ambientale. Ma il focus del dibattito si è concentrato sulle garanzie che le Amministrazioni dovrebbero offrire in futuro relativamente ai suddetti disagi già sofferti: dal traffico pesante all’inquinamento. Dopo la protesta, la proposta: il territorio alle porte di Arbizzano e Parona dovrebbe ritornare in linea con le originarie disposizioni urbanistiche, cioè zona artigianale con strutture meno invasive e meno impattanti sulle aree residenziali. Gli organizzatori hanno infine chiesto la volontaria adesione al Comitato di persone con specifiche competenze (sanitarie, legali e urbanistiche) in vista di un confronto con le Amministrazioni. A conclusione della serata sono stati programmati un incontro il prossimo 20 marzo (nella più spaziosa Villa Albertini ad Arbizzano) e una manifestazione per il 25.