A livello comunale spiccano positivamente Pescantina e Negrar, nota di demerito per Ferrara di Monte Baldo, Sant’Anna d’Alfaedo ed Erbezzo
Presentato ufficialmente il rapporto annuale di Legambiente sui Comuni Ricicloni del Veneto, dove vengono analizzati i dati di Arpav che evidenziano la situazione dei rifiuti urbani a livello regionale. Secondo quanto riportato, è emerso che il 2021 ha visto una graduale uscita dalla pandemia e una forte ripresa economica, fattori che hanno portato a una maggiore produzione di rifiuti in tutta la regione pari a 43mila tonnellate in più rispetto all’anno precedente, rimanendo comunque al di sotto dei valori raggiunti nel 2019. Facendo un focus su Verona, la città si classifica all’ultimo posto tra i capoluoghi di provincia per la raccolta differenziata: con 62.803 tonnellate di rifiuti in un anno, il capoluogo scaligero da solo è responsabile del 10% del rifiuto che va a smaltimento in Veneto. Ogni abitante di Verona produce in media 490 chili di rifiuti e la percentuale dei rifiuti differenziati è del 55%. La Città scaligera è risultata essere l’unico capoluogo con la raccolta differenziata inferiore al 60% ed è quello che produce più rifiuto secco (236 chili per abitante). A livello comunale invece in tre territori troviamo una differenziata inferiore al 50% con: Ferrara di Monte Baldo, Sant’Anna d’Alfaedo ed Erbezzo. Spiccano positivamente invece Pescantina con l’87% e Negrar di Valpolicella all’86%.