Tanto hanno ‘vissuto’ le panchine con bracciolo al centro posizionate dall’allora sindaco Tosi, che replica
Sono stari rimossi i braccioli presenti sulle panchine nei giardini della Giarina, tra il Teatro Romano e il quartiere di Veronetta. Entro la settimana prossima sarà la volta dei giardini Lombroso e la zona di San Zeno, compresa la piazza della basilica e piazza Bacanal. L’assessorato all’Arredo Urbano sta infatti provvedendo a restituire alle panchine il loro aspetto originario, nonché la loro finalità sociale. Sono circa 500 i braccioli installati ex novo nei primi anni successivi al 2007 in alcune zone della città, tra cui piazza Pradaval, via Prato Santo, piazza Corrubbio, giardini Lombroso, piazzale Stefani, giardini Arsenale e giardini della Giarina. Dal 2008 invece, le nuove panchine venivano ordinate già con il bracciolo inserito. “Un ulteriore capitolo per le panchine – precisa l’assessore Federico Benini – Crediamo che l’inclusività passi anche attraverso l’arredo urbano, con le aree pubbliche dotate di strutture che oltre a garantire il ristoro favoriscono anche la socializzazione”. Non è mancato però il commento dell’ex sindaco Flavio Tosi, che in quanto citato, ha deciso di rispondere sottolineando di non trovare la decisione di rimozione dei braccioli, non particolarmente indicativa per l’inclusione e la rinnovata socialità. “Togliere i braccioli dalle panchine non è ‘inclusione’, non è ‘umanità’. Umanità è dare strutture accoglienti ai meno fortunati, non lasciare sbandati sulle strade. Non sarebbe un bello spettacolo per le famiglie, i bambini o gli anziani il fatto di vedere persone, chiunque esse siano, italiani, stranieri, ricchi, poveri, adulti o adolescenti, dormire bellamente stravaccate. Affermare il contrario è la fiera dell’ipocrisia buonista, quella ammantata di virtù pubbliche (per fare bella figura) e dei vizi (ergo indicibili pensieri) privati” ha concluso Tosi.