Storia di una vita spezzata, ‘Quando il razzismo entra in campo’
Una storia di sport e di razzismo, per ricordare che davanti alla follia umana nessuno può voltarsi o ritenersi intoccabile. Fino al 4 febbraio, nella speciale esposizione allestita nell’atrio di Palazzo Barbieri, a Verona si racconta la storia di Arpad Weisz, ex calciatore e allenatore ungherese di origine ebraica che condusse il Bologna alla conquista di due scudetti (1936 e 1937) e del prestigioso Torneo di Parigi. Promossa dal Comune di Verona e dal Museo Ebraico di Bologna, in collaborazione con Edizioni Minerva, la mostra ‘Arpad Weisz, una storia di sport e razzismo’ è un viaggio inedito nella storia, con la proposta di soluzioni comunicative nuove, come la graphic animation di Pier Paolo Paganelli, prodotta da Genoma Films e tratta dall’omonimo graphic novel di Matteo Matteucci, visibile nel percorso espositivo proposto. Una sorta di fumetto illustrato per i più giovani, che presenta la vita e i successi del protagonista Weisz. L’esposizione, a cura di Vincenza Maugeri, Carlo F. Chiesa e Pietro Trincanato, è aperta al pubblico, con ingresso gratuito, dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18, domenica chiuso. Sarà effettuata un’apertura straordinaria domenica 29 gennaio, dalle 10 alle 18. Tutte le informazioni sul sito del Comune.