Gli eurodeputati presenti danno ragione ad Animal Equality
Nell’audizione di ieri presso la Commissione Petizioni del Parlamento europeo, Animal Equality ed ENPA hanno espresso il proprio rammarico per la mancanza di interventi incisivi da parte della Commissione europea per mettere fine al crudele trasporto via mare verso paesi terzi e per perseguire le violazioni denunciate da tempo proprio dalle associazioni animaliste italiane ed europee. Dal 2020 Animal Equality, Animal Welfare Foundation ed ENPA hanno rilasciato video e denunce sull’esportazione di animali vivi via mare dalla Spagna verso paesi extra-UE mettendo in luce gravi e sistematiche violazioni del regolamento europeo relativo alla protezione degli animali durante il loro trasporto da parte delle autorità spagnole. Gli eurodeputati della Commissione PETI hanno scelto di mantenere aperta la petizione, che può così continuare a raccogliere il sostegno dei tanti cittadini europei contrari alla tragica condizione che subiscono gli animali trasportati vivi ogni giorno nei Paesi membri e verso Paesi terzi. Durante l’incontro, le associazioni hanno fatto notare che gli interventi concreti da parte delle istituzioni europee per migliorare l’inaccettabile condizione degli animali trasportati tardano ad arrivare, nonostante le criticità emerse anche dalle valutazioni della Commissione d’inchiesta per la protezione degli animali durante il trasporto (ANIT), chiamata a verificare il rispetto del regolamento europeo sul trasporto di animali, e nonostante la Commissione europea abbia ammesso che esistono delle gravi criticità sul trasporto animali in Europa. Alle richieste di chiarimento da parte di Animal Equality ed ENPA nell’audizione di ieri, un funzionario della Commissione europea ha comunicato che, dopo l’estate, presso i porti spagnoli si è tenuto un nuovo audit – il cui report sarà pubblicato nei prossimi mesi – che conferma le criticità emerse dalle denunce di Animal Equality e delle altre associazioni. Il funzionario ha inoltre affermato che le violazioni riscontrate, grazie anche al lavoro di denuncia delle ong, saranno prese in considerazione in occasione della revisione del regolamento sui trasporti (Regolamento del Consiglio (CE) n. 1/2005) di cui la Commissione UE dovrà occuparsi nell’autunno 2023.