Presentato il ricorso al Tar, evidenziando i numerosi rischi ambientali e alla salute dei cittadini
Continuano le divergenze su Cà del Bue per quanto riguarda la questione degli scarichi di polveri e odori. Questa volta, è stato segnalato l’illegittimo meccanismo elusivo di frazionamento progettuale, che ha aggirato la Valutazione di impatto ambientale. Ecco perché il Comune, ha presentato ricorso al Tar. Tanti sono i rischi emersi per la salute dei cittadini a causa di un approccio non compatibile con il decreto legislativo in materia ambientale del 2006. Il Ministero dell’ambiente, a tal proposito, ha precisato che è necessario valutare e capire l’interazione tra gli effetti ambientali che derivano da diverse tipologie progettuali. Ci ha pensato poi Agsm a definire «non sostanziale» la variante tecnologica che sostituisce l’originario processo meccanico di centrifugazione e pressatura del digestato prodotto attraverso l’essiccazione. Agsm punta quindi al risparmio. L’intervento è giustificabile solo in termini economici, ma la salute dei lupatotini e i danni ambientali che ne derivano, non devono essere un optional, ma alla base di tutto.