Si punta alle lezioni in presenza, ma i contagi aumentano rapidamente
Le feste finiscono e le scuole si apprestano a ripartire il prossimo lunedì. Il premier Draghi ne è convinto, nonostante l’aumento repentino dei contagi, anche tra i più piccoli. «Abbiamo visto tutti la sofferenza dei giovani a causa delle restrizioni e della Dad, non vogliamo ripetere questa esperienza e per farlo, dobbiamo difendere quel poco di normalità che è rimasta», ha detto ieri il Premier che ha ottenuto un riscontro positivo anche dal presidente della Regione, Luca Zaia. Siamo poi tutti in attesa di sapere cosa vorrà fare il Consiglio dei ministri sulla questione delle quarantene a seconda che si tratti di asilo, elementari, medie e superiori. Solo per la scuola dell’infanzia resta la regola che, con 1 solo positivo, scatta lo stop alla presenza e si va tutti in quarantena; per la primaria e la secondaria di primo grado sotto ai 12 anni, con un alunno contagiato i compagni rimangono in classe in autosorveglianza, se invece i positivi sono 2 o più c’è la quarantena di 7 giorni con test rapido tra il quinto e il settimo giorno; alle superiori fino a 2 infetti si resta in presenza, se invece i positivi aumentano a 3 c’è la quarantena di 7 giorni con test di verifica. I dati statistici ad oggi, mostrano come già il 18,7% dei bimbi tra i 5 e gli 11 anni, abbia già ricevuto la prima dose.