Indagine statistica da parte del Comune
Alcuni dei fattori responsabili dell’aumento dei prezzi di beni energetici sono, senza alcun dubbio, il dislivello di rapporto tra domanda e offerta, gli effetti conseguenza della pandemia ed alcune calamità atmosferiche come la tempesta di Vaia che hanno determinato rincari anche su Verona negli ultimi mesi, confermando un trend in continua crescita e per il quale la città scaligera si scosta rispetto alla curva nazionale. E’ una fotografia dettagliata quella che esce dall’analisi effettuata dalla Commissione comunale di controllo prezzi Istat, chiamata a rilevare mensilmente l’andamento di un vari prodotti di maggior beneficio che includono beni e servizi di maggiore consumo. Il Comune non ha alcun ruolo sull’andamento dei prezzi, tuttavia attraverso lo strumento della Commissione, può effettuare delle verifiche qualora vengano riscontrate anomalie. Il periodo preso in considerazione dall’indagine statistica va dal 2016 a settembre 2021 ed emerge che: i prezzi di energia e elettrica, gas e altri combustibili a settembre abbiano superato la punta massima raggiunta nel primo trimestre del 2019. Lo stesso vale per i carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati, per i quali si prevede un ulteriore innalzamento nei prossimi mesi, in linea con l’andamento nazionale, imputabile ad una crisi energetica a livello globale. Diversa invece l’analisi sulle curve relative al gasolio per riscaldamento e ai combustibili solidi in quanto, per il primo si registra una costante differenza tra dato nazionale e locale con notevole aumento tra gennaio e giugno 2021, e per il secondo invece, la differenza tra i due livelli è costante dal dicembre 2018. I dati dell’indagine saranno oggetto di ulteriori approfondimenti da parte dell’Amministrazione, che valuterà quali strumenti adottare per far attenuare le conseguenze dell’inflazione locale e, in particolare, dei beni presi in considerazione.