A cura di Claudio Gasparini
La musica ha accompagnato la vita del veronese Roberto Quaglia sin dall’età di otto anni, dandogli soddisfazioni immense. Tutto inizia con l’arrivo di un pieghevole del Cea, Centro di Educazione Artistica. Il papà, che suonava la fisarmonica a bocca, chiese al figlio se volesse andare a scuola di musica. “Volevo diventare batterista – spiega Roberto – ma nel dépliant c’era di tutto fuorché batteria”. La proposta del genitore non si fece attendere “impara a suonare la fisarmonica. Se non ti piacerà potrai ritirarti”. Roberto non era convinto, considerava lo strumento superato, ‘da vecchi’, ma si iscrisse. “C’erano tre insegnanti: il capo cattedra Cesare Galli che seguiva la didattica, solfeggi, cantati, parlati e tutto quello che era teoria, affiancato dalle sue migliori allieve che iniziavano ad insegnare: Bruna Pachera di Verona e Maria Quaini di Castelbelforte. All’epoca gli allievi andavano a lezione due volte la settimana, una per lo strumento ed una per il solfeggio, impegnativo ma molto utile. Tornato a scuola la mia insegnante, Maria Quaini, mi consegnò uno strumento piccolo, 32 bassi; ho iniziato a suonarlo e non ho più smesso. Dopo 12 anni la mia insegnante mi mette al corrente della sua volontà di organizzare, con il sottoscritto ed altri sette, otto allievi, un corso dove ci avrebbe trasferito le sue conoscenze sulle materie che avremmo potuto approfondire al conservatorio se avessimo scelto uno strumento diverso dalla fisarmonica, che allora non era contemplata come strumento da conservatorio”. “Lo chiameremo – esordì – Gruppo Musica Laboratorio. E’ stata un’esperienza molto utile, un percorso molto intenso e proficuo che mi ha fornito le basi per scrivere la mia musica e fare arrangiamenti”. Da ragioniere in un’azienda fallita otto anni orsono ad insegnante di musica. Roberto che ha sempre suonato, partecipato a concorsi nazionali ed internazionali per misurarsi sulle sue capacità, si è rimesso in gioco. Ha inviato il suo curriculum alle varie scuole del territorio e ha iniziato ad insegnare alla Scuola di Musica e Teatro A. Salieri di Caselle e a Legnago. “L’esperienza della musica d’assieme maturata con piccoli gruppi di giovani è stata molto gratificante e quando ho avuto la possibilità di avere un certo numero di allievi ho deciso di costituire anch’io un ensemble fisarmonicistico, l’Accordeon Group che vanta a tutt’oggi un organico di 24 appassionati cultori di questo affascinante strumento musicale . Roberto è innamorato del suo lavoro. “Nell’insegnamento parto da bambini della terza, quarta elementare considerando che la fisarmonica è uno strumento abbastanza ingombrante e consiglio ai genitori di noleggiarla nelle prime fasi. Seguo anche adulti; per loro è spesso un riscatto da un percorso che non hanno potuto perseguire quando erano giovani, per vari motivi” Il gruppo affronta un repertorio prevalentemente popolare e folkloristico in una intensa attività concertistica nei teatri, nelle sale civiche, polivalenti e da concerto, nelle feste patronali. Si esibisce su richiesta anche nelle case di riposo “che rappresentano un po’ gli ultimi chilometri della vita. Per gli ospiti suoniamo brani noti, la Piemontesina Bella, la Spagnola, Azzurro di Celentano, Ciribiribin, tutte canzoni che ricordano i loro tempi, coinvolgendoli nel canto”.