“Vite spezzate o rovinate che interrogano tutti”
Due nuovi infortuni, uno grave accaduto martedì pomeriggio alle Acciaierie Verona con un lavoratore finito all’ospedale ma fortunatamente fuori pericolo di vita, e l’altro mortale di ieri, che invece non ha dato scampo al lavoratore della Nova Papirya di Villafranca, segnano indelebilmente il territorio scaligero, che non riesce a scrollarsi di dosso il terribile binomio tra sviluppo economico e sacrificio di vite umane, due realtà che alla prova dei fatti continuano a marciare tragicamente assieme. I sindacati veronesi sottolineano che queste vite spezzate o rovinate interrogano tutti: aziende, organizzazioni, istituzioni. E che tutti dobbiamo fare uno sforzo straordinario per mettere fine a questa catena di lutti. L’accordo da poco sottoscritto in Prefettura di Verona deve consentire di portare informazione e cultura della prevenzione nei settori più a rischio o tradizionalmente carenti e nelle aziende più piccole e meno strutturate. Vanno potenziati i controlli. In ogni luogo di lavoro devono avere rilevanza, rispetto e autorità le figure deputate alla sicurezza sia di parte datoriale che sindacale (Rls) o comunque espressione dai lavoratori. E’ richiesta una politica di lungo raggio che si dia l’obiettivo di azzerare le morti sul lavoro perché questa della sicurezza sul lavoro è una delle principali cartine di tornasole della civiltà di un Paese e di un territorio.