Il resoconto dopo l’entrata in vigore del 15 ottobre
Il 15 ottobre è stata una data particolarmente discussa nelle ultime settimane, che ha visto l’entrata in vigore dell’obbligo di possesso di certificazione verde per gli ambienti lavorativi fino al 31 dicembre, giorno in cui è previsto il termine di stato di emergenza. Un vincolo che riguarda tutti i settori, del pubblico che del privato, coinvolti anche i lavoratori sia indipendenti che esterni, come i corrieri. Certificazione ottenibile tramite vaccinazione o tamponi, con la validità di 48 ore per quelli rapidi e 3 giorni per quelli molecolari. I prezzi di quest’ultimi sono tema attuale di discussione, considerati troppo cari dai Sindacati che attaccano il Governo, facendo appello a Draghi con la richiesta di calmierare i costi e trovare una soluzione al più presto. Tra i temi che verranno affrontati in questi giorni c’è anche la possibilità di stanziare incentivi alle aziende, per far sì che cerchino di operare in autonomia per il servizio tamponi, con l’obiettivo di non sovraccaricare farmacie e sedi dell’Ulss, già potenziate in vista del 15 ottobre. L’entrata in vigore dell’obbligo ha già creato disagi in vari settori, ad esempio l’Atv si trova a dover cancellare circa 400 corse, avendo una percentuale di autisti non in regola, lo stesso per Amia e per la Polizia Locale. Indetto anche uno sciopero generale che durerà fino a mercoledì 20 ottobre, ora restano da vedere le posizioni e le decisioni che prenderà il Governo in merito all’obbligo stabilito e alle criticità che sono emerse in merito.