Si parla di un reddito annuo inferiore al 60% della mediana nazionale
Il Caaf Cgil di Verona ha elaborato un report sulle dichiarazioni dei redditi modello 730 dell’ultimo anno e ha constatato che un lavoratore dipendente veronese su sei, vive con un reddito annuo inferiore al 60% della mediana nazionale, fissata in 11.500 euro, e pertanto è tecnicamente in condizioni di povertà lavorativa e il reddito medio annuo di questi lavoratori più poveri è di appena 7.146 euro. Quest’ultima si può definire senza ombra di dubbio una precondizione della povertà sociale e la grande diffusione dei contratti a termine e part-time mostra e fa ritenere che i dati prodotti siano indicativi di una condizione di effettiva tensione e sofferenza a livello sociale. Interviene il Segretario generale Cgil Verona Stefano Facci che afferma che come sindacato, da un lato è importante che finalmente si stia accendendo un riflettore su questa tematica denunciata da anni ormai, ma aggiunge inoltre che la tendenza all’impoverimento si può invertire se c’è la volontà di orientare alla qualità le produzioni e il lavoro. Citate inoltre la digitalizzazione, la riconversione ecologica, la riduzione del divario di genere e la sicurezza sul lavoro.