È necessaria più attenzione
È più diffuso di quanto si pensi ed è per questo che il fenomeno necessita di una specifica attività clinica. Si tratta della cosiddetta ’polifarmacoterapia’, cioè l’assunzione regolare giornaliera da parte degli anziani di almeno cinque farmaci diversi. In Italia, circa il 23% della popolazione ha un’età sopra i 65 anni, di questi una buona percentuale ha più di tre patologie importanti in contemporanea. Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali, circa il 66,6% degli utilizzatori di età pari o superiore a 65 anni è in polifarmacoterapia, mentre circa il 25% assume almeno 10 principi attivi diversi giornalmente. Dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta giovedì mattina, sottolineano come sia necessario quindi adottare strategie per ridurre le prescrizioni potenzialmente inappropriate, che oltre ai rischi per la salute dei pazienti comportano anche un aumento dei costi sanitari dovuti agli accessi in Pronto soccorso o alle ospedalizzazioni prolungate. Si verificherebbe spesso anche il fenomeno della inerzia terapeutica, con uno specialista che prescrive un farmaco ma che poi non ne viene più valutata la necessità. Fra i farmaci più utilizzati ci sono quelli per l’acidità gastrica, gli antinfiammatori e le benzodiazepine.
IL PROGETTO AOUI
Farmaci e anziani
È partito da due mesi il servizio di medication review e deprescribing con un primo test di analisi del quadro clinico e regime terapeutico di circa 30 pazienti in politerapia (almeno 5 farmaci), sia geriatrici che internistici. Al momento, in Italia non c’è nessuna altra struttura sanitaria che abbia avviato una procedura strutturata come quella Aoui. Il progetto pilota presenterà al Comitato Etico un protocollo per uno studio sperimentale interventistico per ridurre la polifarmacoterapia in pazienti anziani ospedalizzati presso i reparti di Medicina interna C e Geriatria B. Lo studio sarà su circa 1500 pazienti/anno che rispettano i seguenti criteri: età superiore ai 65 anni; assunzione di almeno 5 terapie farmacologiche croniche; aspettativa di vita di almeno 6 mesi. La valutazione sarà sia in termini clinici che economici.