Necessarie opere urgenti
Verona, Vicenza, Padova e Venezia lo hanno già fatto, mentre Treviso e Rovigo ci sono molto vicino. Quasi tutti i capoluoghi del Veneto ha esaurito i giorni concessi dalla legge per sforare il limite massimo di polveri sottili nell’aria. Il limite è fissato a 50 microgrammi per metro cubo di aria e può essere superato al massimo per 35 volte in un anno. Ma Verona, Vicenza, Padova e Venezia sono andati oltre i 35 giorni nei primi tre mesi del 2024, Treviso è arrivato a 35 nei primi 91 giorni dell’anno e Rovigo è a 34. Numeri che sono stati resi noti da Legambiente in occasione della 54ª Giornata Mondiale della Terra e che hanno preoccupato l’associazione ambientalista. Una preoccupazione che però è condivisa anche dai sindaci e dalle sindache della Pianura Padana, compreso il primo cittadino di Verona Damiano Tommasi. Amministratori e amministrati che con un’unica voce hanno lanciato un appello per chiedere all’Italia e all’Europa di essere al loro fianco nell’impegno per migliorare la qualità dell’aria. Il prossimo 24 aprile, infatti, l’Unione Europea ratificherà una nuova direttiva. Sono dunque in arrivo nuove restrizioni per ridurre l’inquinamento atmosferico, che continua ad essere la prima causa ambientale di morte prematura nell’Ue. Ma già prima di mercoledì prossimo, Ue che il Governo italiano riceveranno il patto sottoscritto dai sindaci delle città della Pianura Padana. “Respirare un’aria pulita è un diritto fondamentale di tutte e tutti noi – hanno scritto i primi cittadini – Siamo consapevoli, però, che quando parliamo di aria non possiamo limitarci ad indossare le lenti del perimetro comunale, come se un confine tracciato dall’uomo potesse fermare l’aria, ma dobbiamo necessariamente considerare l’intera Pianura Padana”. L’impegno profuso dai singoli Comuni e gli interventi messi a terra da soli, infatti, non bastano. Per questo i sindaci chiedono al Governo italiano di rendere disponibili con urgenza investimenti dedicati a ridurre l’impatto negativo sull’ambiente dei trasporti di persone e merci e delle attività agricole ed industriali. Servono investimenti concreti sul finanziamento e la sostenibilità del trasporto pubblico locale, soprattutto nella transizione a mezzi elettrici.