Criticano però l’operato di Zaia e Governo
Le classi superiori sono tornate a popolare le aule delle scuole veronesi ma non senza problemi: linee guida del ministero dettate a pochi giorni dal rientro, la proposta di Zaia di posticipare l’inizio delle attività didattiche e la paura di studenti e studentesse per un nuovo possibile periodo di didattica a distanza sono preoccupazioni condivise. «Quello di oggi è un rientro fondamentale per noi ragazzi. Allo stesso tempo lo abbiamo vissuto immersi nel caos, a causa di un Governo e una Regione incapaci di dare indicazioni serie per tempo e affrontare i nodi più complessi del problema sanitario, come quello dei trasporti. – dichiara Camilla Velotta, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Verona – Siamo rimasti sconfortati in tutto questo dalle dichiarazioni di Zaia sulla proposta di rinvio delle attività didattiche di ulteriori due settimane; in primo luogo perché questo aprirebbe a una pericolosissima possibilità di ritorno alla dad, e in secondo luogo perché ci chiediamo come potrebbe mai la Regione in due settimane riuscire a sopperire a quello che non è riuscita a fare in 3 anni sul fronte del trasporto pubblico regionale. Servono investimenti, corse, autisti e mezzi in più, cose che chiediamo dall’inizio della pandemia. Abbiamo molta più paura di ammalarci in autobus per andare a scuola che dentro alle nostre classi».