Molti gli agricoltori che per la perdita economica, abbandonano l’attività di castanicoltura
I cinghiali e i marroni di San Zeno, non vanno d’accordo. Servono degli interventi immediati e concreti altrimenti, il prodotto tipico autunnale, rischierà di scomparire. A dirlo sono i rappresentanti del Consorzio di Tutela del Monte Baldo che hanno notato un calo nei volumi di 200 quintali, a causa sì della siccità, ma soprattutto del passaggio nel territorio montano, degli animali selvatici. Questo ha portato i produttori a bloccare le vendite, consentendo solo la tradizionale Festa delle castagne del paese. Nemmeno le recinzioni elettrificate installate da molte aziende agricole, sono servite per limitare il fenomeno: i cinghiali infatti, abbattono i recinti e ciò che rimane delle castagne, sono solo i ricci. Molte le aziende che per la troppa perdita subita, abbandono l’attività di castanicoltura.