Note positive grazie al caldo di agosto
Le piogge e la grandine che hanno connotato l’estate 2023 in Veneto non sono state favorevoli per la coltivazione del pomodoro da industria, anche se il caldo di agosto ha permesso un recupero limitando le perdite di prodotto. Tuttavia, il maggior prezzo riconosciuto agli agricoltori grazie all’accordo con l’industria siglato nel maggio scorso, pari a 150 euro a tonnellata, compenserà i mancati guadagni, anche se bisognerà attendere la fine campagna a metà settembre per tracciare un conteggio definitivo. “La campagna quest’anno è partita male, perché è piovuto molto e alcune coltivazioni sono state danneggiate dalla grandine – sottolinea Marco Giavoni, della sezione di prodotto Pomodoro da industria e orticole di Confagricoltura Verona, che conduce l’azienda agricola familiare La Colombarola a Nogarole Rocca (73 ettari tra riso, soia, frumento, orzo, barbabietole e pomodori da industria) -. Per fortuna il caldo di agosto e le settimane siccitose hanno consentito un recupero e un terreno ottimale per la raccolta. Manca all’appello un po’ di quantità, ma la qualità è buona: ci sono pochissimi scarti e pomodori verdi. Chi è stato colpito dalla tempesta ha riportato perdite pesanti, ma c’è anche chi sta facendo un’ottima raccolta. La mia azienda, ad esempio, ha preso in pieno due bombe d’acqua e una grandinata: perciò gli ammanchi ammontano a circa il 20%. Ma ormai dobbiamo abituarci al fatto che siamo diventati un Paese tropicale, con tanto caldo e piogge forti e abbondanti. Una situazione che il pomodoro non ama, dato che predilige il caldo e l’asciutto”.