Una commemorazione voluta dall’ANPDI, associazione paracadutisti di Lazise
Erano in centotrenta, in divisa, con gli stivaletti da lancio e uno zaino, rigorosamente controllato, del peso minimo di 10 chili. In centinaia provenienti da tutta Italia. Parliamo dei partecipanti alla marcia zavorrata di 13 chilometri che oggi, domenica 17 settembre, ha scalato il Monte Moscal e lo ha attraversato passando per il tunnel di quello che fu il bunker antiatomico più grande d’Europa Un “Raid” organizzato dalla sezione ANPDI di Lazise con la collaborazione delle Sezioni di Verona, Basso Veronese e Val d’Alpone, per celebrare quella guerra che avrebbe potuto nascere dal confronto tra Occidente e Blocco Sovietico. E che invece rimase immobilizzata in un conflitto “freddo” per anni. Tra i marciatori illustri il Luogotentente in servizio Giampiero Monti, medaglia d’argento al valore militare per i fatti di Mogadiscio. Presente anche Massimo Giorgetti e Fabio Testi, paracadutisti durante il servizio militare. “L’anno scorso abbiamo fatto un’edizione di prova, quest’anno eravamo pronti per la prima ufficiale. Siamo felici del risultato. Tante persone provenienti da tutta Italia e tante presenze eccellenti”, spiega il Presidente dell’Associazione ANPDI Marcello Rizzi. “Si celebrano gli eroi di tutte le guerre e noi – prosegue Rizzi- attorno alla West Star, il monumento simbolo della guerra che non c’è stata, abbiamo deciso di celebrare tutti quelli che allora fecero il servizio militare con la convinzione che sarebbero presto stati chiamati a servire il Paese. Eravamo fermamente convinti che saremo stati all’altezza del compito”. Dodici le pattuglie in gara. Ogni pattuglia era composta di due persone, paracadutisti in congedo, paracadutisti in servizio, iscritti di altre Associazioni d’Arma Italiane e di nazioni amiche, con lo spirito e l’obiettivo di rinsaldare i vincoli di cameratismo e collaborazione. Ad aprire le porte della West Star il Sindaco di Affi Marco Sega.