L’obiettivo è quello di far diventare l’area, un’oasi naturalistica. Per Montecchio un’occasione di reddito
‘Sì’ all’acquisizione nel patrimonio pubblico dei 16 ettari del Fondo Alto Borago. Dopo Verona, anche il comune della Valpolicella. Il consiglio di Negrar ha accettato così la donazione del terreno da parte di Banca Intesa e ha deciso di avviare una gestione dell’area, con la collaborazione di un gruppo di associazioni ambientaliste. Sono state proprio quest’ultime, ad attivare un crowdfunding per raccogliere la somma necessaria per l’acquisto e scongiurare di fatto, il pericolo di speculazioni o quello di operazioni rovinose per l’ambiente. Coinvolti nel progetto anche il Museo di scienze naturali e l’Università di Verona, che si occuperanno di una raccolta dati e di uno studio scientifico ad hoc della zona interessata. Anche qui chiaramente, non sono mancate le polemiche da parte di persone contrarie per quanto riguarda i costi di mantenimento e le responsabilità che ne derivano. Soddisfatto è invece l’assessore al patrimonio, Fausto Rossignoli, che risponde agli scetticismi sottolineando che il Fondo sarà per Montecchio un’occasione di
reddito e un’azione concreta contro lo spopolamento delle zone alto collinari. Infine l’acquisizione è anche vantaggiosa economicamente: il Comune infatti, spenderà solo 47mila euro per i primi interventi di sistemazione e per la redazione di un Piano gestionale, a fronte della stima fatta tra 360mila e 530mila euro. L’obiettivo è quello di far diventare l’area, un’oasi naturalistica.