Presidi e migliaia di studenti contrari alla scelta presa
È stata comunicata la decisione del Ministero dell’Istruzione riguardante la maturità: per quest’anno torneranno gli scritti e gli studenti saranno chiamati ad affrontare due prove scritte e un colloquio orale. È stato stabilito che la commissione resterà interna e per la prima prova, che sarà di italiano, ci saranno 7 tracce che cambieranno da Istituto a Istituto in base al settore di appartenenza. La seconda prova invece sarà specifica di indirizzo e verrà predisposta dalle singole commissioni. La sessione partirà il 22 giugno, per proseguire il 23 e successivamente con il colloquio orale. Ma Presidi e studenti non ci stanno e non si sono fatte attendere le numerosissime polemiche scattate. Per venerdì prossimo è già stata annunciata una manifestazione di protesta e nel frattempo sui social i ragazzi si sono fatti sentire, scagliandosi contro la decisione del Ministero, che con questa modalità di esami ‘pre-pandemia’ sembra voler far finta di niente sulla situazione in cui stiamo vivendo oggi e soprattutto nella difficile posizione in cui si trovano gli Istituti scolastici ad oggi. La pandemia ha sicuramente reso più difficile l’apprendimento e adesso migliaia di studenti si trovano a dover affrontare due prove scritte e un colloquio orale, ma anche da un punto di vista di apprendimento impartito in questi due anni difficili c’è qualche dubbio sulla fattività della prova posta in essere così come descritta.