Voglia di assumere per un’azienda su tre
Un’azienda veronese su tre è intenzionata ad ampliare il proprio organico quest’anno, ma non tutte credono di poterci riuscire in tempi accettabili. A rivelarlo è una nuova indagine del centro studi di Confindustria Verona, con cui sono state indagate le prospettive di nuove assunzioni in provincia. Una ricerca che ha messo a fuoco anche gli orientamenti delle imprese e i maggiori ostacoli nel reclutamento.
TUTTI I DATI RACCOLTI
Lavoro e assunzioni
Tra le imprese intervistate, il 51% ha fornito una risposta incerta sulle previsioni di assunzioni, mentre il 33% ha dichiarato di voler ampliare il proprio organico. Le principali aree aziendali di inserimento sono la produzione di beni e l’erogazione dei servizi, nella quale il 54% delle imprese orienta le proprie ricerche; e l’area tecnica e di progettazione. E il titolo di studio maggiormente richiesto è il diploma di scuola media superiore, dichiarato dal 51% delle imprese. Nel 45% dei casi invece è richiesto un livello di istruzione superiore, quindi o una laurea o master. Questa propensione alle assunzioni può far credere che sia aumentata la mole di lavoro per le aziende veronesi. Ma in realtà, il 48% delle aziende cerca personale per sostituire dipendenti che si sono dimessi o che anno chiesto una sospensione (ad esempio per maternità o per malattia). E un altro 27% è alla ricerca di figure professionali per sostituire dipendenti in via di pensionamento. Solo il 38% degli imprenditori intervistati cerca personale per far fronte ad un effettivo incremento quantitativo del lavoro, mentre il 15% punta ad ampliare la propria attività. Infine, il 58% delle imprese crede di riuscire ad assumere in tempi compatibili, mentre il restante 42% teme il contrario. E i maggiori ostacoli denunciati dalle aziende scaligere sono la mancanza di candidati disponibili a svolgere una determinata attività lavorativa (53%), nonché il mismatch di competenze (49%) tra le necessità delle imprese e la preparazione dei lavoratori. Inoltre, il 38% degli intervistati percepisce come maggior impedimento alla ricerca i fattori di carattere sociale e le attuali esigenze dei lavoratori, come ad esempio la sempre più diffusa richiesta di lavoro da distanza o la necessità di maggiore flessibilità.
IL COMMENTO DI CONFINDUSTRIA
Lavoro e assunzioni
“Il mercato del lavoro sta subendo una profonda trasformazione – ha commentato il presidente di Confindustria Verona Raffaele Boscaini – Più di un quarto delle aziende ha bisogno di assumere nuovo personale per far fronte al ricambio naturale dato dai pensionamenti. Una condizione naturale a cui però non corrisponde un altrettanto naturale presenza di giovani. Infatti, quattro aziende su dieci sono convinte di non riuscire a trovare candidati da un lato per mancanza di competenze ma nella metà dei casi per mancanza di candidati stessi. Infine, il 38% è preoccupato dal cambiamento delle esigenze dei lavoratori che non sempre si possono conciliare con le esigenze produttive delle imprese. Sono convinto che soluzioni rapide a un cambiamento così radicale non ci possano essere ma quello che sicuramente possiamo fare è lavorare su tre fronti. Il primo è l’orientamento: far conoscere da un lato ai ragazzi le nuove competenze e dall’altro agli enti di formazioni le evoluzioni che ci stanno accompagnando. Il secondo è quello delle imprese: la ricerca del personale non è più un’azione che si effettua a valle dei processi formativi ma affianca le scuole, i ragazzi e le famiglie lungo tutto il percorso formativo. Le imprese devono quindi assumersi un ruolo sociale investendo tempo e risorse nei giovani sapendo che potrebbero non andare a lavorare da loro. E il terzo è l’attrattività: le persone non cercano il lavoro come scambio tempo-salario ma cercano un ecosistema in cui trovare il modo di riuscire a realizzare sé stessi professionalmente e personalmente”.