A cura di Claudio Gasparini
Un inno alla lentezza che lotta contro la frenesia della contemporaneità. Saburo Teshigawara, uno dei più apprezzati coreografi contemporanei al mondo, arriva al Teatro Ristori, per la prima volta assoluta a Verona, con un’opera che danza sulle note di Mahler, Beethoven, Bach, Mozart, Rachmaninov, Ravel, e Bruckner. Adagio, al Teatro Ristori venerdì 26 aprile alle 20:30, porta in scena la potenza dei corpi in movimento, perfettamente interpretata dal genio giapponese e dalla sua storica collaboratrice e musa, Rihoko Sato. I due artisti si alterneranno sul palco senza quasi mai incontrarsi. Non si tratta infatti di un pas de deux ma un’alternanza di soli che raccontano un dialogo con la parte più intima di sé stessi. «Quando danzo un adagio, il mio corpo si fonde ed il mio cuore è sospeso nello spazio per dissolversi nel nulla. Le parole lentamente evaporano e quando anche la realtà ed i pensieri spariscono, sento che sto vivendo la vita e la morte», spiega Teshigawara. L’opera immerge il pubblico in una bolla nella quale l’artificialità occidentale sparisce per lasciare posto alla dilatazione dello spazio e del tempo. Saburo Teshigawara oltre ad essere un danzatore eclettico e uno dei maggiori coreografi contemporanei a livello internazionale, è un artista completo e poliedrico: pittore, disegnatore, autore di installazioni e di film. Insieme a lui sul palco del Ristori anche la sua musa, Rihoko Sato. Parte della compagnia KARAS dagli anni ’90, la ballerina è riconosciuta come una delle figure centrali dell’universo creativo del grande coreografo giapponese.