Tre i giocatori in doppia cifra: Salah, Jota e Manè da una parte, Simeone, Barak e Caprari dall’altra. Nessuno come l’Hellas
A parlare sono i numeri, anzi i goal segnati dai 3 moschettieri con casacca gialloblù addosso, ovvero Simeone, Barak e Caprari. Il Verona delle meraviglie come il magico Liverpool, l’allievo Tudor come il maestro Klopp. I due allenatori separati da 1800 chilometri, nonostante il loro modo così diverso di vedere il calcio ed interpretare le partite, hanno in comune una cosa: il bel gioco che oltre a piacere agli amanti del settore, fa segnare la squadra. Solo i Reds quindi, oltre all’Hellas, sono riusciti a mandare in doppia cifra di goal 3 giocatori, considerando i 5 campionati europei principali. Da una parte troviamo le 19 reti di Momo Salah, le 12 di Jota e le 12 di Manè, fresco fresco di vittoria in Coppa D’Africa. Dall’altra, sponda Adige, l’artiglieria pesante dei 15 goal del Cholito, uniti ai 10 del ceco Barak e ai 10 di Caprari, arrivato in doppia cifra grazie al rigore trasformato contro la Fiorentina. Solo Lazio e Inter, hanno segnato più del Verona con le sue 53 reti, in tutto questo campionato. Dati che fanno credere ancora di più in quel treno che porta all’Europa, eppure i numeri non sorprendono più di tanto. Sì, perché questo traguardo è il frutto del duro lavoro di Tudor, che ha sempre voluto valorizzare i 3 lì davanti. Non è un caso che il figlio d’arte del Cholo, stia vivendo la sua stagione migliore proprio nella piazza gialloblù. Così come Barak, che si è conquistato la corte delle big italiane, ma anche delle top inglesi. Poi c’è Caprari, l’uomo della provvidenza e che il peso di quel numero 10 sulle spalle, non lo sente affatto. Un giocatore che ha saputo rimpiazzare al meglio Mattia Zaccagni, diventando un attaccante di personalità e qualità che ha rubato l’occhio anche a Roberto Mancini che lo studia, in vista dei playoff di qualificazione ai mondiali. Gialloblù quindi come i Reds, il trio magico del Verona come quello inglese. E intanto, il resto d’Europa sta a guardare.