A cura di Eleonora Tacconi
Le inquietudini sollevate dalla certificazione verde e tutti gli elementi di critica che presenta, continuano a far discutere. Ai nostri microfoni è intervenuto Andrea Tosatto, psicologo e scrittore del libro ‘The Covid Show’. Sentiamo cosa ci ha detto.
Come è stata gestita secondo Lei la situazione pandemica da parte dei vertici più alti della società? Che conseguenze ha avuto questo Covid, nelle nostre vite, proprio dal punto di vista psicologico? In particolare sui giovani, fortemente influenzati nelle relazioni sociali e con la DAD…
Penso che siano tutti moderatamente soddisfatti della gestione, magari non avranno ottenuto i risultati sperati ma, di sicuro, hanno potuto apprezzare fedeltà e servilismo spinto da parte delle nostre istituzioni. Io penso che non sia tanto il Covid ad aver creato pericolose conseguenze psicologiche, ma le restrizioni e le imposizioni folli, assurde e totalmente incoerenti che sono state implementate approfittando della pandemia. Gli abusi e le vessazioni, su una popolazione non a rischio mortalità come quelle infantile e adolescenziale, gridano vendetta e il silenzio degli Ordini Professionali e della Magistratura lo trovo quanto mai assordante. Il miglior modo di aiutare i giovani sarebbe quello di allontanarli da smartphone e display e indirizzarli verso la riconquista del proprio destino e dei propri Diritti Fondamentali.
E’ una dittatura sanitaria questa? E perché secondo Lei, si è deciso di imporre l’obbligo del Green Pass? E’ la via più efficace imporre un obbligo di questa portata?
Si, a mio avviso è un tentativo di dittatura sanitaria come strumento per arrivare ad una transizione socio economica globale a vantaggio di pochi e a danno di tanti. Penso che il green pass cartaceo sia uno step intermedio che serve ad una certa élite per aumentare a dismisura il controllo sulle masse. Come dice il mio sfortunatamente concittadino Bassetti, il green pass non ha nulla di scientifico o sanitario. Per quanto mi riguarda non ha nemmeno alcunché di politico. Lo trovo un mero strumento ricattatorio pseudomafioso. Fatico a trovare la differenza tra il Governo che minaccia di togliere un posto di lavoro e un guappo qualunque che dovesse entrare in un negozio minacciando di bruciarlo se non otterrà il pizzo.
Ci può spiegare cos’è successo lo scorso sabato alle ore 16 in Piazza Arsenale a Verona, nella manifestazione contro la Certificazione Verde?
La gente è stanca di discriminazioni, tamponi da pagare e di imposizioni sul lavoro, uno dei principali diritti che anche la nostra Costituzione riconosce e tutela all’articolo 4. Lo slogan preferito dei manifestanti è stato il grido inedito “giù le mani dal lavoro”. Tanti anche gli striscioni forti: “Opporsi a un ricatto non è fascismo”. Le manifestazioni ci sono state e le persone sono scesa in piazza, ora resta solo da capire se queste ultime troveranno interlocutori e, dunque, un minimo di ascolto, oppure no. A seguire c’è stato un ‘corteo silenzioso’ che, a onor del vero, la sua voce l’ha fatta anche sentire. Si è rivelato del tutto pacifico, per quanto piuttosto arrabbiato.
Nel suo libro “The Covid show” (Dalla pandemia alla ristrutturazione socio-economica globale), come un facilitatore, ha scelto questo titolo, provocatorio, alla base di un’analisi attenta, precisa, dissacrante, dandoci anche più informazioni rispetto a quelle che gli stessi giornalisti ci hanno dato in questi anni su giornali e telegiornali. Attraverso i suoi occhi, che spaziano oltre le apparenze condivise per renderci una fotografia nuova, coraggiosa, plausibile, a tratti sconvolgente e sicuramente inconsueta di ciò che crediamo essere la nostra realtà. Qual è la nostra realtà attuale per Lei?
Credo che la nostra realtà attuale corrisponda ad un bivio non ancora imboccato tra un futuro distopico che qualcuno ha deciso per noi e un futuro potenzialmente meraviglioso da inventare tutti insieme. Il mio libro racconta di dove ci vorrebbero portare e da cosa dovremmo assolutamente fuggire. Certo servirebbe l’aiuto di chi sarebbe deputato a proteggerci e a tutelarci anche considerato il fatto che il mio libro contiene la trascrizione integrale di una testimonianza, oserei dire determinante, che purtroppo, fino ad ora, non è stata raccolta da nessuno: giornalisti, forze dell’ordine, magistratura.