Trucidio scaligero
Una vita spesa per la libertà e per la democrazia. È quella del Tenente Colonello, Giovanni Fincato, trucidato dai nazifascisti 80 anni fa e gettato nel fiume Adige, per essersi rifiutato di svelare i nomi dei compagni partigiani con i quali aveva creato una rete di resistenza clandestina a Verona. Verona lo ha ricordato ieri, domenica 6 ottobre, assieme all’Associazione Nazionale degli Alpini Centro Verona e al Comitato Unitario per la Difesa e lo Sviluppo delle Istituzioni Democratiche, in piazza Martiri della Libertà a fianco del Teatro Romano dove si trovava la sede dell’Upi, (Ufficio Politico Investigativo della guardia Nazionale Repubblicana), dove Fincato è stato assassinato. La cerimonia è stata aperta alle 10,30 con l’intervento dell’assessore alla Memoria storica, Jacopo Buffolo. “È nostro dovere mantenere viva la memoria di uomini come l’Alpino Giovanni Fincato, che hanno sacrificato la propria vita per ideali più grandi: la libertà, la Repubblica e la pace. La pace era il valore principale per cui si combatteva perché la guerra finisse. Con questa commemorazione vogliamo rendere omaggio al suo coraggio e sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza della Resistenza e dei valori democratici che dobbiamo continuamente rinnovare e rinverdire.” Il Colonnello Fincato, medaglia d’oro al valor militare, fu un esempio di coraggio e integrità. La sua figura rappresenta un faro per le nuove generazioni, un monito a non dimenticare le atrocità del passato e a continuare a lottare per la libertà e la giustizia tanto che alla commemorazione parteciperanno gli studenti della Scuola secondaria di I° grado ‘Fincato-Rosani’ di Borgo Venezia.