Rete degli Studenti Medi Verona contro la precarietà della scuola
La mattina del 10 maggio, ultimo giorno dell’anno scolastico 2022/2023, la Rete degli Studenti Medi di Verona ha organizzato un presidio davanti ai liceo Maffei, al fine di porre attenzione sulla precarietà che i giovani si trovano ad affrontare nel loro futuro e sul crescente disagio legato alla cultura del merito perpetrata nelle scuole. Altre azioni analoghe sono avvenute lo stesso giorno anche in altre province del Veneto, come Padova e Vicenza, dove l’associazione ha evidenziato le stesse problematiche. “La precarietà che affligge il presente e il futuro di noi giovani rappresenta una preoccupazione di notevole rilievo. Le famiglie di noi studenti delle scuole superiori si trovano ad affrontare costi crescenti per i libri di testo, i trasporti, le gite scolastiche, mentre ci si prospetta davanti un futuro in cui gli affitti graveranno sempre di più sulla nostra condizione economica e in cui ci viene facile immaginare una situazione lavorativa precaria. Tutto ciò indubbiamente incide negativamente sul nostro diritto allo studio.” dichiara Enrico Todesco, coordinatore della Rete degli Studenti Medi di Verona. Durante il presidio, gli studenti hanno scelto di utilizzare lo slogan ‘studenti: precari di secondo nome’, proprio per rimarcare le tematiche che si sono trovati a rendere evidenti per la comunità studentesca. “E a cosa serve quindi parlare di merito in un mondo dell’Istruzione che ad oggi sceglie di mettere in costante competizione studenti e studentesse, rendendo le aule luoghi tossici e nocivi per il nostro benessere psicologico? Un altro anno scolastico è finito, gli esami di maturità sono alle porte e ancora si fatica a comprendere che un dialogo con noi studenti è quanto di più importante ci possa essere per ripensare la realtà scolastica e renderla realmente formativa” conclude Todesco.