Arriva subito il commento di Flavio Tosi e del coordinatore regionale di Forza Italia Michele Zuin
Un nuovo colpo di scena sta caratterizzando queste elezioni amministrative per il Comune di Verona. Infatti, dopo la notizia dell’ex candidato sindaco Flavio Tosi e di Forza Italia dell’apparentamento per un Centrodestra unito per il ballottaggio, è arrivato un sonoro ‘no’ da parte di Federico Sboarina che in una nota stampa scrive che il contratto è stato deciso di firmarlo direttamente con i veronesi e non all’interno dei palazzi, per mezzo di un apparentamento tecnico che non sarebbe stato apprezzato dai cittadini e avrebbe regalato alla sinistra, per una stranezza della legge, un maggior numero di consiglieri comunali. Non sono ovviamente mancati i ringraziamenti a Tosi e Forza Italia, ma il Sindaco uscente e le sue liste auspicano a un grande incontro pubblico di tutta la famiglia di centrodestra in grado di garantire un percorso amministrativo comune e trasparente nell’interesse della città, attraverso una uguale visione del lavoro, della famiglia, della sicurezza, del sociale, dello sviluppo della città e della difesa delle tradizioni. Proprio per queste ragioni è stato ritenuto che anziché un apparentamento tecnico al ribasso, sia più importante l’impegno per un grande accordo programmatico che definisca insieme la miglior squadra possibile al servizio di Verona. Una scelta davvero coraggiosa, che come sottolinea Sboarina però richiama coerenza e rispetto dell’elettorato. Chiaramente stiamo parlando di una decisione che non è affatto piaciuta ai diretti interessati, Flavio Tosi e al coordinatore regionale di Forza Italia Michele Zuin. Infatti hanno subito dichiarato che nonostante gli sforzi profusi con senso di responsabilità da Forza Italia per il dialogo e l’unità del centrodestra, in primis dal presidente Berlusconi, Sboarina e Fratelli d’Italia hanno deciso di spaccare il centrodestra a Verona e di offrire un pericoloso assist alla sinistra. I due esponenti Tosi e Zuin infatti chiedono come si possa fare appello a tutto il popolo del centrodestra, se la metà di questo non troverà sulla scheda per il ballottaggio i simboli e i riferimenti ai quali ha dato fiducia al primo turno. In conclusione è stato sottolineato che nell’apparentamento non erano state chieste poltrone o assessorati sottobanco e questo rifiuto aprioristico denota immaturità politica ed è un errore madornale perché rischia di consegnare una città di centrodestra come Verona, al centrosinistra. Insomma, sembra davvero che non ci sia altro da definire e toccherà ai veronesi andare a votare nuovamente il prossimo 26 giugno per decidere chi sará il Sindaco di Verona per il prossimo mandato.