Le nuove modalità, le preferenze, i dati di disoccupazione
Il tema del lavoro è molto sentito soprattutto nelle ultime settimane a causa dell’obbligo che è scattato a partire da venerdì 15 ottobre, che riguarda la necessità di Green Pass per accedere a tutti i luoghi di lavoro. Ma affrontiamo il tema da un’altra prospettiva… com’è cambiato l’approccio lavorativo dal pre al post pandemia (dato che siamo retrocessi alla fase endemica)? è subentrato un nuovo metodo di lavoro? i dati di occupazione e disoccupazione?
La società multinazionale di ricerche di mercato Ipsos, effettuando un sondaggio in collaborazione con World Economic Forum in 29 Paesi e indagando sulle influenze pandemiche rispetto alle modalità di lavoro, ha evidenziato come ci sia stata una rilevante accelerazione dello smart-working e in prospettive future il 33per cento degli intervistati ha espresso preferenze per il lavoro da casa anche per il periodo post-pandemico. Nonostante questa modalità permetta notevoli facilitazioni a livello di flessibilità e organizzazione, sicuramente non sono agevolati gli aspetti della socialità, del disimpegno e della motivazione, che rischiano invece un calo non da poco.
Per quanto riguarda invece i dati dell’occupazione e della disoccupazione, il Rapporto Integrato sul mercato del lavoro rilasciato a febbraio del 2021, ha registrato un incremento senza precedenti di inattivi, ossia coloro che non solo sono privi di occupazione, ma non la cercano neanche; nel 2020 infatti, questi ultimi hanno raggiunto il picco di 1 milione e 310mila persone. Anche i dati di disoccupazione non sembrano avere una curva positiva, nonostante ci sia stato un lieve calo negli ultimi mesi. I giovani restano sempre i più penalizzati sul fattore lavoro e la situazione è in stallo.
Insomma, il Covid ha recato e sta recando ancora, gravi danni all’economia e a tutti i mercati.
Ora la speranza è che lo scemare dei contagi, possa permettere alla ripresa di acquisire sempre più velocità, senza più nessuna sosta.
Letizia Acquistapace