A Verona sono stati stimati 11mila e 900 indipendenti irregolari
Uno studio di Confartigianato ha messo in evidenza come 3,2 milioni di lavoratori irregolari si
aggirano in Italia, un mondo parallelo che vale ben 202,9 miliardi di euro e rappresenta l’11,3% del
Pil e il 12,6% del valore aggiunto, in cui non esistono regole e che produce danni ingenti alle
imprese, alla sicurezza dei consumatori, alle casse dello Stato. Roberto Iraci Sareri, Presidente di
Confartigianato Imprese Verona, lancia l’allarme a seguito di questi dati, sono infatti 709.959 le
aziende italiane maggiormente esposte alla concorrenza sleale, ad opera di 1 milione di operatori
abusivi che si spacciano per imprenditori, ma che di regolare non hanno nulla. In provincia di
Verona, dall’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato su dati Istat, si stimano circa 11mila
e 900 indipendenti irregolari. In particolare, i rischi maggiori di infiltrazione abusiva li corrono
587.523 imprese artigiane, soprattutto nei settori dell’edilizia, dell’acconciatura ed estetica,
dell’autoriparazione, dell’impiantistica, della riparazione di beni personali e per la casa, del
trasporto taxi, della cura del verde, della comunicazione, dei traslochi. Il Presidente a seguito di ciò
chiede tolleranza zero per un fenomeno che sottrae lavoro e reddito ai piccoli imprenditori e risorse
finanziarie allo Stato, oltre a minacciare la sicurezza e la salute dei consumatori. A tal proposito
Confartigianato ha lanciato una campagna nazionale di informazione contro l’abusivismo dal titolo
“Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani”. Tre gli obiettivi dell’iniziativa: mettere in guardia i
consumatori dal rischio di cadere nelle mani di operatori improvvisati, valorizzare qualità, durata,
rispetto delle norme, convenienza e sicurezza del lavoro dei veri artigiani, richiamare le Autorità ad
un’azione di controllo e repressione e di contrasto all’evasione fiscale e contributiva.