“Riparta il tavolo di emergenza su latte o a fine anno molti allevamenti chiuderanno i battenti”
Questo l’appello lanciato da Confagricoltura Veneto dopo che sembrano ferme le trattative con tutti gli attori della filiera, mirate a definire un intervento straordinario a tutela degli allevatori alla luce dei rincari dell’energia e dei costi di produzione. Conferma Paolo Ferrarese, presidente del settore lattiero-caseario di Confagricoltura Verona: «Interventi strutturali per il settore sono irrinunciabili alla luce di una crisi gravissima, che ci vede con prezzi fermi a 25 anni fa di 36-37 centesimi al litro ma con costi di produzione aumentati del 30 per cento tra mais, soia, foraggi ed energia. Già prima avevamo un deficit di marginalità, ma ora siamo a un punto di non ritorno. C’è già sentore di allevamenti che a fine anno chiuderanno l’attività, che una volta interrotta non sarà mai più ripresa. Non ci sarà futuro per il settore se non verrà ridistribuita la ricchezza all’interno della filiera».
In Veneto sono circa 2.950 gli allevamenti di vacche da latte, con 1,2 milioni di tonnellate di latte munti ogni anno (dati 2020 di Veneto Agricoltura). Vicenza è in testa con 381.500 tonnellate, seguita da Verona (313.200), Padova (223.000), Treviso (160.800), Belluno (51.500), Venezia (47.760) e Rovigo (22.460). La trasformazione casearia in Veneto usa circa l’80% del latte prodotto e, in particolare, circa il 65% va ai formaggi dop. Il Grana Padano assorbe il 35% del latte regionale. Il lavoro non si è mai interrotto durante i difficili mesi del lockdown, mettendo sempre al primo posto la qualità del latte, la tutela dell’ambiente e il rispetto del benessere animale.