“Il mio Hellas è migliore, Tudor l’uomo giusto e Jorginho merita il pallone d’oro”
Patron Setti, artefice di questo grande Hellas ormai da più di 2 anni e che quest’anno festeggia i 10 anni di presidenza in gialloblù, ha messo nero su bianco tutte le tappe significative, i momenti bui, quelli felici e tutto quello che è successo da quando alla guida del club scaligero, c’è lui. Lo ha fatto davanti alle telecamere di TeleArena rivelando un sacco di cose. Maurizio Setti si è innamorato del suo Verona vedendo giocare Jorginho ed è convinto che mai come ora, il centrocampista del Chelsea meriti il pallone d’oro. Viene ricordato anche il momento più bella della sua dirigenza, ovvero la partita vinta contro il Cittadella che di fatto ha riconsegnato la Serie A al club. I momenti più difficili, invece, sono stati tutti quei frangenti in cui non veniva capito quel che si voleva fare, dove il pubblico non aveva inteso le sue intenzioni. Tra le
questioni più importanti affrontate, anche quella riguardante gli allenatori, in particolare il presente Tudor e il passato Di Francesco: «Il mister ha giocato otto anni nella Juve, ha un equilibrio importante e legge bene le partite, è uno con gli attributi. Con D’Amico abbiamo iniziato un percorso tecnico insieme e DiFra non era il tipo di allenatore per quello che volevamo fare, inutile tardare la decisione. Non rispecchiava un certo spirito che pensavamo potesse avere. Il mio Hellas è cambiato, è migliore, equilibrato e più squadra. Ma l’obbiettivo resta sempre la salvezza”, sottolinea apertamente a Diretta Verona.