Raffigura i territori della Valpolicella, della Lessinia e della Val d’Adige
Tutto è nato quando un gruppo di ragazzi ha deciso di partecipare al progetto ‘#GROOVE’, un’iniziativa intercomunale che si sviluppa in diverse tematiche progettuali e che si rivolge a giovani, residenti nei 35 comuni aderenti, che hanno voglia di sperimentare.
Il gruppo ‘SBAM’, nome nato da un’esclamazione, e composto da Stefano Lonardi, Martina Tommasi, Alessia Bonaldi, Alice Marchesini, Daniele Riva e Chiara Lonardi; come tematica del progetto da realizzare ha avuto ‘Giochi senza confini’ e da lì dopo qualche riunione, volendo puntare sul lato culturale, quasi per caso è nata l’idea di realizzare il gioco da tavolo che si ispirasse ai territori della Valpolicella, della Lessinia e della Val d’Adige. Stefano, a nome del gruppo, commenta quanta la realizzazione di ‘Brojo’ sia stata una ‘impresa titanica’, poiché la creazione dei prototipi e le prove per far funzionare tutto il meccanismo sono costate quasi mille ore di lavoro complessivo.
Il progetto è stato finanziato inizialmente dai comuni di Marano, Fumane, Sant’Anna d’Alfaedo e dalla fondazione Cariverona, ma dopo qualche tempo si sono aggiunti con un sostegno esterno anche il comune di Dolcè e la Valpolicella Benaco banca.
‘Brojo’ è un gioco che da la possibilità a piccoli e grandi di costruire strade per raggiungere diversi obiettivi, dove è necessario destreggiarsi tra varie difficoltà che si incontrano sul cammino, per vincere e completare per primi l’itinerario. Un vero e proprio groviglio, che gli abitanti delle zone citate nel gioco definirebbero, in dialetto veneto, ‘un brojo’, non a caso il nome del gioco.
Una serata di presentazione è già stata fatta la scorsa settimana a Fumane, ma domenica 14 novembre i ragazzi del gruppo Sbam saranno a Sant’Anna d’Alfaedo per mostrare il loro gioco da tavolo, acquistabile a 29 euro sia fisicamente alle giornate di presentazione o contattando i diretti interessati, sia online sul sito della cooperativa sociale Onlus Hermete di Fumane, con la quale i ragazzi collaborano. I ricavi di ‘Brojo’ saranno interamente investiti da un lato per la ristampa del gioco e dall’altra saranno devoluti in beneficenza.
Insomma, sembrerebbe che non tutti i ragazzi d’oggi siano dipendenti dai cellulari e dalla tecnologia, ma c’è ancora chi ha il desiderio di promuovere il proprio territorio attraverso i meravigliosi e mai banali, giochi da tavolo.
Letizia Acquistapace