“Il futuro è nelle mani di noi giovani. La questione tocca anche i temi dell’ambiente e dell’inquinamento, così non va”
L’ennesima iniziativa e l’ennesimo tentativo perché è di vitale importanza che Verona, volti pagina. Sì è svolta sabato 27, in stazione, l’inaugurazione del ‘Telefono senza filobus’. Così hanno nominato l’iniziativa i giovani di Yanez, l’associazione che da anni, lotta per il bene delle propria città. Questo, per sottolineare come siano più di dieci anni che la questione rimbalza da una promessa all’altra e da una parola o zero fatti, come nel gioco del telefono senza fili appunto. «Verona è immobile sotto molti aspetti, sicuramente anche nel campo del trasporto pubblico e della mobilità cittadina che durante la pandemia dovevano essere implementati – afferma Jacopo Buffolo, tra i portavoce del gruppo, che conta circa 30 giovani tra i 20 e i 30 anni. Ai nostri microfoni è intervenuta anche Sofia Modenese -. Inevitabilmente la questione tocca anche i temi dell’ambiente e dell’inquinamento. Il futuro è nelle mani di giovani ed è giusto che siamo noi i primi a scendere in campo. Se il trasporto pubblico non è funzionale diventa inevitabile l’utilizzo dell’automobile per i cittadini, e la conseguenza è una Verona sempre più grigia e un traffico sempre più insostenibile».