Zaia: “Una svolta epocale, primo esempio di autonomia veneta grazie all’energia”
Un bel passo avanti per l’autonomia energetica derivante dall’idroelettrico del veneto. A palazzo ferro fini, sede del consiglio regionale è stato approvato il passaggio di proprietà al veneto di 34 centrali idroelettriche presenti sul territorio, un cambio che accadrà ufficialmente nel 2029 quando scadranno le attuali concessioni. Bottacin interviene e specifica che questo significa che le nuove gare e tutto ciò che ne consegue saranno indette non più dallo stato ma dalla regione o dalla provincia di Belluno, nel pieno rispetto della specificità della stessa, ma soprattutto si potrà avere un’importante potenza energetica propria con evidenti positive ricadute per tutto il territorio. Non è mancato poi il commento del governatore Luca Zaia che dichiara: “si tratta di una svolta epocale in quanto questa legge rappresenta decisamente e concretamente un primo passo verso quell’autonomia che i veneti hanno votato con il referendum nel 2017 in maniera unanime. Una legge che può essere paragonata ad una vittoria soprattutto se ci ricordiamo che le nostre famiglie e le nostre imprese stanno vivendo un momento particolarmente difficile per la crisi economica ed energetica in atto. Ringrazio coloro che hanno lavorato e stanno lavorando per garantire, pertanto, ossigeno in questo periodo buio”. In Veneto sono ben trentaquattro le grandi centrali, di cui la maggior parte sono concentrate in provincia di Belluno dove se ne contano ventiquattro, a seguire Verona con cinque, Vicenza con tre e Treviso con due, che valgono insieme circa 4.500 gigawattora all’anno.