A cura di Claudio Gasparini
Nasce a Venezia da papà veneziano e mamma friulana. Dai nonni paterni Adriana eredita la passione per la Musica, lirica in particolare «sottraevo di nascosto – ricorda – i vinili della Callas e di Del Monaco del nonno»; da quelli materni quella per l’Arte (il fratello della nonna è scultore) e la cultura Antica (il nonno è professore di lettere antiche). Fin da piccola dipinge; inizia dai muri di casa fino a che non le regalano una tavolozza e suona il piano frequentando il Conservatorio per 4 anni sino al momento in cui il Liceo Classico non la impegnerà troppo negli studi. Il senso e l’amore profondi per la Giustizia la portano a seguire studi giuridici. Si laurea a pieni voti all’Università degli Studi di Padova e da avvocato si specializza in Diritto Amministrativo. L’interesse per la ‘cosa pubblica’ e uno spiccato senso civico, la porteranno nel 2015 a sostenere il candidato Sindaco di Venezia che, una volta eletto, la sceglierà tra gli amministratori del Casinò di Venezia, dove ha potuto valorizzare nel contempo le sue competenze giuridiche e le sue passioni artistiche. La sede storica del Casinò di Venezia è ospitata in un meraviglioso palazzo del 500, Ca’ Vendramin Calergi, progettato dal Codussi (l’Ala Bianca dallo Scamozzi) appartenuto a ricche famiglie nobiliari che lì hanno lasciato la loro traccia (la sala dei Cuoi d’Oro ospita uno degli esempi più belli e ben conservati di corami, presenti nei palazzi nobiliari dell’Europa del ‘700). Il palazzo, oltre ad essere una delle dimore più importanti di Venezia, dove visse nell’800 una Borbone, la Duchessa de Berry, di cui Adriana ha curato il restauro del meraviglioso stemma araldico. Ospita inoltre gli appartamenti dove visse e morì Richard Wagner. Adriana farà di tutto affinché tale realtà venga aperta al pubblico e segue la progettazione per la creazione di un Museo Wagneriano all’interno dei Musei civici veneziani ma «il Covid ha purtroppo, al momento, fermato il progetto». Durante le Giornate FAI fa aprire le porte del Palazzo, non visitabile se non in rare occasioni, con enorme successo di pubblico. Nel 2018 il lavoro la porta a vivere nella città che è sempre stata nel suo cuore: Verona. «Quale città migliore per chi ama la Bellezza e la Musica?». La trova tuttavia abbandonata a sé stessa dal punto di vista culturale: «non ci sono più le grandi Mostre per le quali mi recavo spesso oltre che per ascoltare l’Opera». Sta decidendo di mettere a disposizione le sue passioni e le sue competenze ad un candidato sindaco che possa rilanciare la Città che l’ha adottata con un programma culturale convincente. Adriana Baso è una donna appassionata, sensibile e tenace nei suoi propositi.