Misure di protesta a causa di un cambio contratto
“Nell’ambito dell’ennesimo cambio appalto allo stabilimento Spreafico di Povegliano Veronese (lavorazione di frutti di bosco e frutta secca) si vorrebbe imporre alle lavoratrici e ai lavoratori uno svantaggioso cambio di contratto: da ortofrutticoli e agrumari a multiservizi, con implicazioni negative in termini di salario e, soprattutto, di flessibilità. L’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori ha pertanto approvato un pacchetto di iniziative di protesta contro questa proposta unilaterale, ritenuta inaccettabile, che comincia oggi con uno sciopero di 8 ore e presidio davanti ai cancelli dello stabilimento” queste le parole di Flai Cgil Verona nell’annunciare misure di protesta. Lo stabilimento occupa una cinquantina di lavoratori, dei quali soltanto 15, per lo più personale amministrativo e di coordinamento, alle dirette dipendenze di Spreafico, colosso della lavorazione e commercializzazione della frutta fresca. Il resto, 35-40 lavoratori a seconda della stagione, al 90% donne e al 90% di origine straniera con prevalenza dall’est europeo, sono dipendenti della cooperativa di turno che si aggiudica l’appalto per il magazzino e le linee di lavorazione (cernita) della frutta. Quello di Povegliano non è il magazzino più grande del gruppo, ma è quello che svolge la lavorazione più delicata sui frutti di bosco. L’insostenibile turnover con cui gli appalti si avvicendano è da anni uno dei principali temi di trattativa sindacale con la titolare Spreafico. Negli ultimi due anni e mezzo si sono susseguite ben quattro cooperative che puntualmente hanno abbandonato anzitempo a causa della scarsa marginalità sui chilogrammi di lavorato riconosciuta dalla committenza. L’ultima entrata, la San Martino Service di Piacenza, che sostituisce la Ant di Bergamo, durata otto-nove mesi che a sua volta sostituiva la Fabbro, rimasta per appena tre mesi, ha posto come condizione il cambio dell’inquadramento contrattuale per tutti i lavoratori di linea e di magazzino. “Si tratta di una richiesta già fatta in passato e già respinta, contro la quale continueremo ad opporci perché è inaccettabile l’idea di far pagare a lavoratrici e lavoratori i problemi di marginalità delle imprese in appalto” dichiarano i sindacalisti. Nella giornata di domani potrebbero quindi verificarsi criticità nelle consegne dirette ai supermercati e nella continuità delle lavorazioni.