La portata del fiume è sempre più bassa e senza le precipitazioni, si rischia di perdere il 30% sulla produzione
La portata dei fiumi è molto bassa e a testimoniarlo sono la scarsità delle piogge e lo scarso innevamento delle Alpi. A gennaio, in Veneto, sono caduti solo 28,1 millimetri d’acqua, la metà rispetto agli ultimi 28 anni. E così, a subirne le più gravi conseguenze è l’Adige, che ha ridotto il suo corso d’acqua con una portata, del 20% più bassa della media. E se in Trentino la neve caduta è un terzo di quella che cade solitamente nel periodo invernale, ai territori della Lessinia e del Baldo, non è stato regalato niente. Gli agricoltori a tal proposito, lanciano un grido d’allarme perché fortemente preoccupati per il loro raccolto: senza le precipitazioni, ci potrebbero essere perdite del 30% sulla produzione di orzo, avena e grano. È la Bassa veronese, da sempre un’area tra le più fertili, quella più secca in cui risulta difficile coltivare. A Roverchiara, ad esempio, sono caduti solo 6 millimetri d’acqua in un mese. Ora il timore è quello di arrivare ad aprile, senza riuscire ad irrigare i campi a dovere.