Giornata di mobilitazione sindacale
Giornata di mobilitazione quella di ieri in tutte le sedi Inps, con il supporto di sette diversi sindacati. I dipendenti dell’Inps di Verona hanno tenuto un’assemblea sindacale di due ore dalle 10.30 alle 12.30, in contemporanea con i colleghi di tutte le altre città del Veneto, per discutere delle carenze di organico. Una carenza che sta rischiando di creare un vero e proprio collasso per la sezione di Verona. “Tantissimi dei lavoratori e delle lavoratrici assunti con gli ultimi concorsi – l’ultimo non più tardi di due anni fa – reclutati per lo più tra i neolaureati del Sud, hanno infatti aderito al bando per la mobilità del personale recentemente bandito dal Governo centrale, ottenendo così l’avvicinamento a casa. Ciò lascerà sguarnite centinaia di posizioni in tutto il Veneto, con particolare riguardo a Verona dove le uscite attese sono ben 54 su 216 dipendenti, pari al 25% del personale attualmente in forza nelle quattro sedi Inps di Verona capoluogo, Legnago, Villafranca, Caprino Veronese e San Bonifacio. Fino a 10 anni fa l’organico ammontava in totale a 250 unità” spiegano dal sindacato. “La situazione è a dir poco paradossale: chi ha bandito la mobilità non ha pensato a coprire le posizioni che prevedibilmente si sarebbero liberate nelle regioni del Nord, Veneto e Verona in primis – conferma Elisabetta Rossoni, referente per il Comparto Funzioni Centrali della Fp Cgil Verona -. Il diritto dei lavoratori e delle lavoratrici ad ottenere l’avvicinamento a casa è sacrosanto – puntualizza la sindacalista – quello che è inaccettabile è questa politica estemporanea delle assunzioni e del personale che evidentemente ha finalità diverse dal buon andamento dell’ente”.