L’allarme di Confartigianato
I crediti incagliati, in provincia di Verona, mettono a rischio circa 2.800 posti di lavoro del settore costruzioni, mentre per il Veneto si parla di 14.000, e Roberto Iraci Sareri, presidente di Confartigianato Imprese Verona suona l’allarme: “Sui bonus edilizi ci giochiamo occupazione e futuro: il decreto del governo è un colpo durissimo all’Economia e rischia di portare il Paese in recessione. In particolare, vanno messi rapidamente in campo interventi per sbloccare i crediti fiscali incagliati di imprese e famiglie”. I numeri riguardano i posti di lavoro diretti nell’Edilizia, ma il conteggio totale delle posizioni che rischierebbero di dover fare i conti, a breve, con cassa integrazione e perdita del lavoro, potrebbero aumentare di molto, allargando lo sguardo anche all’indotto e alle altre categorie coinvolte nel ‘settore Casa’, come impianti, legno e metalmeccanica. Le stime sono dell’Ufficio Studi di Confartigianato Veneto, che ha elaborato una analisi sugli ‘Occupati a rischio nelle Mpi delle Costruzioni per inesigibilità dei crediti incagliati per i bonus edilizi’, su dati Istat e Mef. “Abbiamo sollecitato al governo – aggiunge il presidente Iraci Sareri di Confartigianato Verona – il posticipo della data, fissata al 17 febbraio 2023, entro la quale è necessario aver presentato la Cila per poter mantenere la possibilità di cessione/sconto del credito. Per il limitato valore dei lavori di edilizia libera non assistiti da Cila, Confartigianato ha anche chiesto che sia consentito di autocertificare, da parte del contribuente, la data di avvio di tali lavori”. Una notizia parzialmente positiva è arrivata dall’Istat che, applicando le nuove regole Eurostat sui crediti ceduti, contabilizzati nell’anno in cui nascono e non negli anni in cui vengono rimborsati, ha sì fatto salire di circa 80 miliardi il deficit del triennio 2020-21-22, ma fa scendere quello di quest’anno e dei prossimi, aprendo un prezioso ‘tesoretto’ per il governo Meloni da quantificare in aprile nell’ambito del Def. Una disponibilità che deve essere dedicata a risolvere il problema della liquidità delle imprese e delle famiglie, così da non vanificare lo sforzo che è stato fatto per spingere l’economia.