Sottosuolo avvelenato e contaminazioni progressive. A rischio la potabilità delle fonti primarie
La discarica di Cà Filissine a Pescantina, fa ancora discutere nonostante il piano di sicurezza approvato da Acque Veronesi. Questo perché gran parte del territorio nel sottosuolo ha perso la potabilità delle sue fonti primarie. Ad affermarlo è stato Gianluca Godi, presidente del Mav, il Movimento Ambiente Vita, che ha messo in luce la situazione allarmante delle contaminazioni progressive che sta colpendo i tre pozzi di Balconi, Cason e Pavoncelli. Le contaminazioni si starebbero dirigendo verso valle, con il rischio di inquinare altre aree a sud di Pescantina. Servono quindi degli interventi concreti e ad hoc per risolvere il discorso della potabilità dell’acqua. Godi inoltre, afferma che dei lavori nella discarica sarebbero necessari in quanto l’inquinamento non aspetta le certa bollate. Acque Veronesi nella riunione che si è tenuta ancora a settembre, aveva annunciato per il 2023, la costruzione di un secondo pozzo a Santa Lucia che sarà operativo entro il 2024. Nella stessa area infine, verrà creata anche un’opera per l’approvvigionamento di acqua. Si attendono ulteriori aggiornamenti su un tema che a distanza di tempo, continua a far discutere.