Parla chiaro la Cgia, che specifica che il nuovo Governo parte con una dote di soli 25
È in arrivo uno degli inverni più difficili degli ultimi 50 anni. In merito la Cgia parla chiaro, dichiarando che per salvare i bilanci delle famiglie e delle imprese, infatti, sarà necessario impiegare entro la fine dell’anno almeno 70 miliardi di euro. Di questi, 35 per dimezzare il caro bollette e altrettanti, con la legge di Bilancio 2023, per non far decadere dal prossimo Gennaio alcune misure introdotte dal governo uscente. La situazione è critica: il nuovo esecutivo dovrà fare l’impossibile per recuperare tutte queste risorse senza ricorrere ad un aumento del deficit, visto che, al massimo, potrà beneficiare su un “tesoretto” che potrebbe toccare i 25 miliardi di euro. Se non riuscirà a recuperarne altri 45, rischiamo un 2023 molto complicato. Guardando infatti al prossimo anno, nonostante elaborare delle previsioni economiche sia particolarmente arduo, a detta di tutti i principali istituti di ricerca, comunque, il 2023 sarà molto difficile. Delle 107 province monitorate da Prometeia, ad esempio, 67 (pari al 62 per cento del totale) l’anno prossimo registreranno una crescita negativa. Se a livello nazionale il Pil (o meglio il valore aggiunto reale) sarà pari a zero, le differenze a livello provinciale saranno abbastanza contenute, anche se si verificheranno alcune sorprese positive: come le performance di alcune realtà del Mezzogiorno.