Dal 21 aprile all’8 giugno, negli spazi dell’Archivio di Stato
Tullio Basevi, Gilda Forti, Lina Arianna Jenna e Ruggero Jenna, questi i nomi dei quattro veronesi che durante la seconda guerra mondiale furono deportati e morti nei campi di concentramento. Le loro storie verranno raccontate in una mostra. Dal 21 aprile all’8 giugno infatti, negli spazi dell’Archivio di Stato, saranno esposti i pannelli con le fotografie e i documenti dell’epoca che ripercorrono “La grande Storia e le piccole storie”. Quelle di concittadini veronesi che l’Associazione Figli della Shoah ha voluto mettere in luce coinvolgendo anche gli studenti della città. L’esposizione è realizzata con il patrocinio del Comune di Verona e il contributo della Regione Veneto e della Comunità ebraica di Verona e Vicenza. Roberto Israel, consigliere nazionale dell’Associazione figli della Shoah ha spiegato che l’idea della mostra nasce dall’osservare come i giovani, attraverso i programmi scolastici, affrontino lo studio della storia in modo teorico, con pochi riferimenti a documenti di qualsiasi tipo. Da queste premesse parte l’idea di avvicinare i giovani alla “piccola storia”, quella avvenuta vicino a noi, attraverso la ricerca, il recupero e l’analisi di alcuni documenti contenuti nell’archivio di Verona, riguardanti le sorti della comunità ebraica di Verona dall’entrata in vigore delle leggi razziste dal 1938 al 1945. Per visitare la mostra è necessario prenotarsi via mail all’indirizzo as-vr@beniculturali.it . L’esposizione sarà aperta tutti i giovedì, dalle 9.30 alle 16.30, e il sabato mattina, dalle 9.30 alle 12.30.