L’ideatore delle maschere di cartapesta poste sulle statue di varie città italiane
In varie città, nei giorni scorsi, ad alcune statue nelle piazze sono state poste delle maschere di cartapesta che hanno raffigurato una denuncia riguardante il tema ambientale, opera denominata ‘The voice OFF the Planet’. L’artista si è scoperto essere Michele Tombolini che ha collaborato con il movimento non violento Extinction Rebellion per questo progetto. Ma andiamo a capire chi è l’artista in questione: Michele Tombolini veneziano classe 1963, vive nella sua città natale e attualmente collabora e lavora con la Cris Contini Contemporary, di Londra. Ha fin da sempre avuto la passione per l’arte, ha cominciato a dipingere ispirandosi a Picasso, a Jean-Michel Basquiat, affrontando poi vari cicli di pittura. Circa una decina di anni fa inizia a spingersi sempre di più verso tematiche contemporanee di rilevanza sociale e attraverso la sua arte social pop-art inizia a porre le prime X o farfalle sulla bocca, un segno distintivo che raffigura da un lato la censura di cui siamo vittime, ma dall’altro (attraverso la farfalla) un simbolo di libertà, un messaggio positivo. Moltissime sono le opere di Michele che lo hanno reso noto a livello sia nazionale che internazionale: la mendicante, la X di scotch nero posta sul murales a Venezia di Bansky, il suo murales installativo diventato icona berlinese ‘Butterly’ che denuncia gli abusi minori, la ‘X Square Sculpture’ e tanto altro.
Messaggi molto forti vengono espressi attraverso la sua arte, utilizzata come potente strumento di denuncia e per la prima volta con ‘The voice OFF the Planet’ decide di affrontare la tematica ambientale, coinvolgendo tutta l’Italia collaborando con Extinction Rebellion. Michele afferma di non ritenersi un attivista in questo campo, ma di essersi appoggiato a questi ragazzi fantastici in occasione del progetto, che tratta della nostra terra, del mondo in cui viviamo e che se continuerà ad essere trascurato andrà incontro a morte certa. Una maschera posta su una statua, un’istallazione temporanea, non vandalismo o deturpamento, ma ‘arte su arte’.
Letizia Acquistapace