A causa delle elevate temperature, siccità e aumento dei prezzi delle olive, ma la qualità rimane ottima
Il convegno ‘Aspettando la festa dell’olio della valle di Mezzane’, tenutosi pochi giorni fa a Villa Maffei a Mezzane, è stata l’occasione perfetta per far parlare gli esperti e i legislatori sul bilancio della stagione 2022 dell’olio. I dati hanno analizzato una stagione inferiore di circa il 30% rispetto al 2021, a causa delle elevate temperature, della siccità ma soprattutto dell’aumento dei prezzi delle olive e i costi di produzione. Tanti anche gli agricoltori presenti che hanno avuto il piacere di ricevere dei contributi da Enzo Gambin, direttore dell’Associazione italiana produttori olivicoli di Verona, dai professori Nicola Mori, Battista Tornielli, Anita Zamboni dell’Università di Verona e dal dottor Massimo Pedò di Fcp Cerea. Nonostante un bilancio leggermente negativo, la qualità dell’olio rimane sempre buona. Nel 2023 si cercherà di modificare la legge che prevede fondi solo a chi ha minimo 390 olivi per ettaro, aprendo così la possibilità a tutti di accedere ai contributi.