Donazzan: “Positiva la crescita dei contratti a tempo indeterminato”
“Il nostro mercato del lavoro in Veneto sta tenendo in un contesto che indica alcuni segnali di rallentamento da inizio autunno. Il saldo negativo di 6.400 posti di lavoro tra assunzioni e cessazioni di Novembre va confrontato con i dati del 2019, anno di boom, quando i posti persi erano stati 13.000. Questo significa che siamo ad un livello prepandemia con settori che continuano a tenere e la positiva conferma dell’aumento dei contratti a tempo indeterminato, più 4.300 il mese scorso”. Così l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan commenta il quadro dell’occupazione in Veneto relativa al mese di Novembre che emerge da La Bussola di Veneto Lavoro. I numeri evidenziano che il saldo dei primi undici mesi del 2022 è lievemente inferiore a quello del 2021 ma migliore rispetto al 2019: più 42.400 posizioni di lavoro dipendente (a fronte delle più 51.182 del 2021 e più 38.900 del 2020). Come sottolinea, la stessa Donazzan, ci sono province che registrano numeri davvero incoraggianti. Sulle 42.400 posizioni lavorative conquistate nel corso dell’anno (11 mesi) molte sono concentrate nelle province a maggiore vocazione turistica, Verona (più 11.500) e Venezia (più 9.200 posti di lavoro) con un incremento della domanda di lavoro rispettivamente del più 11 per cento e più 30 per cento. A livello settoriale, positivo il dato della manifattura che segna una crescita costante e progressiva, pari nell’anno al più 13 per cento. Al 30 novembre 2022 i disoccupati iscritti negli elenchi dei Centri per l’impiego del Veneto sono poco più di 312.000. Tutti i dati sull’andamento del mercato del lavoro veneto nel mese di novembre sono disponibili nella pubblicata nella sezione dedicata del sito di Veneto Lavoro, www.venetolavoro.it.